Post n. 25 - È giá partito il ciclo rialzista di lungo periodo per Bitcoin?

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Secondo il noto e stimato trader britannico di origini italo-iraniane Alessio Rastani, la risposta è si, con un 80% di probabilitá.

In un'analisi pubblicata oggi 19/09/2020, egli prende in considerazione il grafico btc/usd a timeframe settimanale e, oltre a rimarcare l'importante invalidazione tecnica del bear market 2018-2019 con quel breakout della trendline discendente avvenuto a metá luglio 2020, esamina la notevole rilevanza della media mobile esponenziale a 21 periodi.


Come visibile in figura, il prezzo ha rotto la trendline, ha spinto fino a 12500 usd e poi ha ritracciato andando a rimbalzare chirurgicamente sulla sopracitata EMA 21.

Rastani quindi torna indietro al 2015 quando il prezzo si comportò nella medesima maniera: breakout e retest dell' EMA 21, agli albori di un travolgente ciclo rialzista di circa 2 anni di durata che vide un ROI (return of investment) pazzesco.




Tuttavia Rastani evidenzia (vedasi immagine) la giá nota stretta correlazione degli ultimi mesi tra il grafico di Bitcoin e quello dell'indice economico statunitense S&P 500 (L' insieme delle 500 aziende più capitalizzate negli Usa). Nell'analisi egli afferma di aspettarsi graficamente ancora un ulteriore pull back dello stock market americano e che se la correlazione bitcoin-S&P 500 dovesse continuare allora Bitcoin potrebbe non aver completato il suo pattern di ritracciamento.

*nota per gli esperti: per chi ci crede, sul CME c'è un gap a 9600 usd che non è stato fillato


Ci tengo a questo punto aggiungere un mio punto di vista che ha poco di analisi tecnica ma molto di analisi cosiddetta "fondamentale" (che tenta di interpretare i grafici sulla base del loro contesto macroeconomico globale):

Bitcoin e mercato azionario hanno beneficiato dell'enorme liquiditá emessa dalla Federal Reserve per salvare le aziende dalla recessione economica post Covid dovuta al calo drastico dei consumi da parte della popolazione.

C'è però una grande differenza tra questi 2 asset finanziari: 

- Il mercato azionario si trova al centro dell' enorme paradosso per cui gli attuali livelli di prezzo prossimi ai massimi storici cozzano con PIL e col tasso di disoccupazione ( in Usa denominati rispettivamente GDP ed unemployment rate) in contrazione. 

- Bitcoin invece si sta imponendo come asset di differenziazione del rischio nei portafogli dei grandi fondi d'investimento sia in termini speculativi sia, al pari delle materie prime, come riserva di valore data la sua natura indipendente dagli scenari economici ed inflattivi. Rammento che le riserve di valore, dette anche beni rifugio, tendono sempre ad apprezzarsi durante le crisi finanziarie o scenari dove la paura degli investitori vince sull'ottimismo (vedasi grafico oro nell'era del Covid).

Cosa accadrá quando la Federal Reserve interromperá, più o meno gradualmente, nei prossimi 1/2 anni  l'emissione di una massa monetaria senza precedenti che ha portato il debito pubblico a livelli imbarazzanti ed impronunciabili?

Il mercato azionario potrebbe collassare, Bitcoin potrebbe invece beneficiare ulteriormente dagli enormi capitali in fuga. Oppure no?

Ad inasprire ulteriormente il quadro, giá di per sè complicatissimo da decifrare, vi sono le imminenti elezioni presidenziali statunitensi che secondo una statistica hanno innescato una buona reazione dei mercati 7 volte nelle ultime 10 occasioni. 

Trump non mai ha fatto segreto della sua spiccata attitudine capitalistica e ha cavalcato il consenso sventolando alla nazione ed al mondo intero le performance stellari degli indici USA degli ultimi 4 anni. Non credi che, qualora fosse rieletto presidente, si inventerebbe qualsiasi diavoleria per continuare a drogare a rialzo i mercati?

Che dire... Chi vivrá vedrá.

A presto, Diego Chiapperini

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