Post n. 16 - Inflazione e covid


In questo articolo cercheremo di affrontare il tema secondo cui non sarebbe una buona idea, specie in questo momento storico, tenere fermi i capitali; e per fare ciò mi servirò di alcuni grafici.

Come sicuramente avrete avuto occasione di constatare, la Banca Centrale Europea e la Federal Reserve hanno attuato in questi mesi un vero e proprio bazooka monetario per l'attuazione delle misure a sostegno della popolazione e dell'economia, entrambe vittime del lockdown globale dovuto alla minaccia del Covid 19, inondando il sistema monetario di nuova liquiditá.

Tuttavia era giá accaduto nel recente passato, sia nel vecchio che nel nuovo continente, che le banche centrali ricorressero a politiche monetarie ultra-espansive come il quantitative easing(alleggerimento quantitativo) per stimolare la crescita che stentava a decollare nonostante i tassi d'interesse fossero giá molto bassi negli Stati Uniti se non addirittura prossimi allo zero in Europa.
Mentre Ben Bernanke prima e Janet Yellen poi, negli USA intrapresero tale espediente in risposta alla crisi del 2009, in particolare da Marzo 2009 a Settembre 2015, in Europa Mario Draghi avviò il QE a Marzo 2015 con l'emissione di 60 miliardi di Euro al mese per l'acquisto di titoli governativi e bancari, portandola a 80 miliardi da Aprile 2016 a fine 2017.



Risulta interessante e piuttosto scoraggiante rilevare che mentre noi comuni mortali ci affanniamo nel tentativo di mettere da parte qualche piccolo capitale, dal 2001 l'Euro ha subito un'inflazione poco superiore al 40%, erodendo sensibilmente tali capitali che non riusciamo nemmeno a immunizzare a tale svalutazione aggrappandoci ad esempio ai tanto pubblicizzati 'conti deposito' che rendono mediamente un misero 1,5% annuo (lordo) :-(

Nelle prime 2 immagini potete vedere il grafico a 10 anni e ad 1 anno dell'aggregato monetario M2 dell'eurozona, che volgarmente possiamo definire come la quantitá totale di moneta fisica circolante, più i depositi bancari e postali. Nei successivi 3 grafici osserviamo l'aggregato M2 statunitense a 70 anni, 10 anni e 1 anno. L'impennata che subisce la curva negli ultimi 3 mesi (Marzo, Aprile, Maggio 2020), quella USA in particolare, è impressionante.







Ma nonostante le politiche ultra-espansive dello scorso decennio, l'inflazione è rimasta sotto controllo ad un tasso prossimo al 2% annuo. Questo perchè le banche centrali col QE non andavano a regalare contanti alle persone, parametro necessario all'aumento dei prezzi al consumo, ma acquistavano obbligazioni e titoli spazzatura dalle banche private creando base monetaria sulla quale esse si arrogavano il diritto di prestare moneta fino a 10 volte tale valore.

Oggi la situazione si fa ben più tesa ed il pericolo iperinflattivo è reale poichè solo a Gennaio 2020 l'inflazione in Cina è cresciuta del 5,4% e con l'helicopter money, affiancato ad un QE astronomico, la FED ha regalato 1200 dollari ad ogni adulto americano(entro certi limiti di reddito) più 500 dollari per ogni figlio a carico, con una manovra anticrisi da 2000 miliardi di dollari complessivi.
Inoltre, come diceva l'economista Milton Friedman, "l'inflazione è una forma di tassazione che può venir imposta senza legislazione" poichè riduce l'effetto di un debito pubblico spaventoso ed insanabile.

In conclusione, come possiamo difenderci da questo scenario pericoloso? Sicuramente il contante è l'asset peggiore. Il nostro patrimonio, secondo me e secondo molti esperti del settore, dovrebbe essere ripartito in oro, materie prime in genere, eventualmente BTP indicizzati all'inflazione e, udite udite, Bitcoin.

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A presto, Diego Chiapperini

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