Post n.15 - Stablecoins


Oggi andiamo a vedere che cosa sono le cryptomonete stabili.
Si tratta di token che non sono soggette a rilevante volatilitá del loro prezzo ma sono volutamente mantenute a valori pressochè stabili rispetto alle valute fiat(a corso legale).
Benchè la loro esistenza risalga a qualche anno addietro, hanno avuto il boom nel 2018.

Possiamo trovare una moltitudine di stablecoins ma possiamo classificarle in 3 principali categorie:

1) stablecoins per le quali è custodito in qualche banca un collaterale a garanzia nel rapporto 1:1.
Appartengono a questa categoria Tether, USDC, PAX, TUSD, GUSD. Per ogni token emesso vi è un dollaro americano depositato all'interno di un conto corrente bancario della societá emettitrice; da questo si deduce che si tratta di un espediente di cui l'investitore può servirsi per accantonare per qualche tempo il suo crypto-capitale al riparo dalla volatilitá di mercato ma, ed è importante sottolinearlo, si tratta di uno stratagemma totalmente fiduciario dunque in antitesi con l'assioma settoriale riguardante l'assenza di garanti terzi della nostra ricchezza.
Nel 2019 la Theter Treasury è stata addirittura smascherata in quanto detiene soltanto il 70% di dollari rispetto all' ormai enorme capitalizzazione di Tether(detta anche USDT) che oggi si attesta a più di 4 miliardi di dollari.

2) Stablecoin ancorati ad un collaterale diverso da una valuta monetaria, come l'oro.
Esistono token come Pax gold ed Ekon gold per i quali esiste un'oncia d'oro custodita nei caveau di societá svizzere che permettono investimenti aurei digitali. Il prezzo di tali token riflette esattamente quello dell'oro sul mercato.

3) Stablecoin colleteralizzate a criptovaluta come ad esempio DAI. Si tratta della categoria un po' più complessa alla comprensione dunque in questo luogo non mi addentrerò nei tecnicismi ma vi basti sapere che consiste in un token che riproduce anch'esso il prezzo del dollaro ma a reggere la sua struttura troviamo criptovalute, questa volta in un rapporto sovracollateralizzato di 1,5:1, bloccate in uno smart contract sulla blockchain Ethereum.

DAI è di fatto l'unica stablecoin decentralizzata dunque più resiliente alla censura. Di recente infatti il Financial Stability Board, organismo internazionale gestito dai paesi del G20, ha redatto un documento nel quale stringe per una loro regolamentazione,  identificandole, allo stato attuale, come una minaccia per la finanza globale.
Il messaggio pare diretto in primis al Sig. Mark Zuckerberg che ha avviato, un anno fa ormai, il progetto Libra, la stablecoin di Facebook la quale, lungi dall'essere una moneta decentralizzata, mette a serio repentaglio il controllo dei flussi di capitali transfrontalieri da parte del sistema bancario, forte della sua capillare espansione nella societá occidentale. E a quanto pare qualcuno è un po' indispettito...

Per oggi va benissimo cosí!

Diego Chiapperini






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